Prendi il feed RSS di questo blog


Blu Ray Disc Across the UniverseCONTENUTI SPECIALI DEL BLU-RAY DISC
Commento di Julie Taymor ed Elliot Goldenthal - Creando l'Universo - Dietro le quinte - Le stelle di domani - Tutto sulla musica Across the Universe - Le coreografie - Gli effetti speciali - Brani musicali completi - Scena eliminata - "And I Love Her" - Mr. Kite - Riprese alternative - Galleria: Gli schizzi di Don Nace
Link alla scheda tecnica completa


Blu Ray Disc Across The Universe - Edizione LimitataDISPONIBILE ANCHE IN EDIZIONE LIMITATA
Comprende una copia del libro ‘Sgt. Pepper - La vera storia’, in cui si racconta la nascita di uno dei più famosi album della storia del rock, e un prestigioso Lyric Book con tutti i testi originali e le traduzioni in italiano delle canzoni del film.
Link alla scheda tecnica completa

mercoledì 23 luglio 2008

Musica e controcultura negli anni '60

The Times They Are A-Changhin'
Beatles iniziatori, Beatles pionieri, Beatles rivoluzionari. Qualunque argomento fin qui affrontato ce li ha sempre mostrati lì, nella prima linea della grande stagione di cambiamento che caratterizzò gli anni '60. Eppure, da un punto di vista strettamente politico, non c'è dubbio che il gruppo di Liverpool rivestì un ruolo consapevolmente defilato, quasi di secondo piano. Osservatori più che attivisti, commentatori sociali più che agit-prop. I Beatles, anche quando si avvicinarono a temi politici (il gap generazionale in While My Guitar Gently Weeps, i dogmatismi del movimento in Revolution1, il sostegno alla candidatura come Governatore della California per il guru Timothy Leary in Come Togheter) sembrarono sempre molto più interessati alla musica che a tutto il resto.

Ben altro coinvolgimento misero in scena i menestrelli del folk-revival del Greenwich Village
: Joan Baez, Peter, Paul and Mary, il carismatico Bob Dylan; ma anche voci nere come Odetta e Mahalia Jackson. Musicisti-cantastorie che scrissero letteralmente la colonna sonora del movimento per i diritti civili, salvo poi essere scaricati (Dylan) quando azzardarono l'attacco di un cavo alla chitarra per flirtare col "diavolo" elettrico (vedi la famigerata performance del 1965 al Newport Folk Festival). Altro fenomeno significativo del sentire controculturale d'allora fu il leggendario rock-musical "Hair". Messo in scena per la prima volta nell'Ottobre del 1967, fu un'ingenua e magniloquente piece teatrale che mescolava in maniera inedita pacifismo, libertà sessuale, psichedelia e una nuova forma di spiritualità che preannunciava l'avvento dell'Età dell'Acquario.

Sulla scia di quello stesso movimento hippie, che vedeva nell'uso delle droghe un'opportunità di crescita e liberazione, sorse sulla sponda opposta del continente una scena psichedelica particolarmente sensibile al clima di cambiamento in atto. Parliamo principalmente di Jefferson Airplane, Grateful Dead, Crosby, Stills&Nash e in parte Janis Joplin. Discorso diverso va fatto invece per Doors e Velvet Underground che, nonostante l'evidente ruolo di gruppi anti-establishment e la fascinazione per la frontiera psichedelica (the doors of perception), furono forse i primi a prendere le distanze dalla retorica dell'Estate dell'amore, raccontando, con spirito nichilista ed inquieto, il lato oscuro dell'uomo.
Che quel sogno del resto fosse sulla soglia dell'incubo fu ben chiaro a tutti nel Dicembre del 1969, quando al Free Concert di Altamont, una festa in musica si trasformò in tragedia. L'utopia rock era forse al capolinea: dall'estate dell'amore al buio della morte.

1 commento:

noalgore ha detto...

Anch’io ieri, sul mio blog Ambientalismo di Razza ho pubblicato un post sul Beatles. Solo che ha un taglio un po’ fuori dall’usuale… Si intitola: "I Beatles, il rock e l'avvento della droga". Mi interesserebbe avere il parere di qualcuno addetto ai lavori. Grazie per l'attenzione