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venerdì 11 luglio 2008

I "favolosi" Beatles in Italia

Giugno '65: arrivano gli scarafaggi!
Che sia stato un tour indimenticabile per quei fortunati spettatori che vi presero parte, non c'è dubbio alcuno; i 'ragazzi' non sarebbero mai più tornati a suonare dal vivo in Italia. Magari però, dietro i lustrini della leggenda, bisognerebbe anche ammettere che di mitologico (a parte la loro presenza) vi fu ben poco: 35 minuti a concerto, nessuna scenografia, nessun effetto speciale, un solo riflettore ad illuminare il palco anonimo. Ma erano davvero altri tempi per la musica dal vivo.
Tre le città coinvolte, 8 gli appuntamenti previsti, uno al pomeriggio e uno alla sera: 24 Giugno Velodromo Vigorelli di Milano, 26 Palasport di Genova, 27 e 28 Teatro Adriano di Roma. Performance che, per quanto spartane, non sembra siano state poi troppo dissimili da quelle pubblicizzatissime dell'Ed Sullivan Show. Ma si sa, l'Italia, oggi come allora, era poco più che una provincia nel grande impero del music business. Ecco spiegato allora perché, nonostante tutto ciò avvenne in concomitanza con la vera esplosione mediatica del gruppo, in tanti anni i Beatles non abbiano praticamente mai fatto cenno a quelle date italiane.

Si narra che a convincere l'impresario triestino di origine ungherese, Leo Wachter, a portare quei capelloni in Italia fossero state alcune tra le più influenti famiglie ambrogine d'allora: da un l
ato spronate dai propri figli musicisti (New Dada, che poi finiranno per aprire alcune di quelle date), dall'altro pronte a mettere sul piatto argomenti molto convincenti; una partecipazione sulle spese della data meneghina. Oltre ai succitati New Dada, apriranno la kermesse anche Fausto Leali, Angela, Guidone e gli Amici, Le Ombre e Peppino di Capri, quest'ultimo anche autore di un celebre filmato amatoriale girato al Vigorelli. Un clamore mediatico che scatenò automaticamente un disperato bisogno d'esserci, tanto tra i VIP che le persone comuni. Nelle date romane, in prima fila, si registrò per esempio la presenza di gran parte del jet-set di Cinecittà: Anna Magnani e il figlio Luca, Catherine Spaak, Rosanna Falk, Giorgio Albertazzi, Luchino Visconti.
Tantissime infine le richieste per un'intervista esclusiva. Il manager del gruppo, Brian Epstein, ospitò privatamente Gianni Bisiach, cloui che grazie ad un memorabile servizio del Novembre '63, aveva fatto conoscere a tutta Italia i
"favolosi" Beatles. Il gruppo dal canto suo, ricevette nel backstage l'amico Ricky Gianco, conosciuto un paio d'anni prima a Londra.
Ma l'unico ad ottenere l'onore di un'intervista esclusiva ufficiale fu il solo ed inimitabile Gianni Minà. Sì, proprio lui. Ne avrà quest'uomo di cose da raccontare ai nipotini...

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