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Blu Ray Disc Across the UniverseCONTENUTI SPECIALI DEL BLU-RAY DISC
Commento di Julie Taymor ed Elliot Goldenthal - Creando l'Universo - Dietro le quinte - Le stelle di domani - Tutto sulla musica Across the Universe - Le coreografie - Gli effetti speciali - Brani musicali completi - Scena eliminata - "And I Love Her" - Mr. Kite - Riprese alternative - Galleria: Gli schizzi di Don Nace
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Blu Ray Disc Across The Universe - Edizione LimitataDISPONIBILE ANCHE IN EDIZIONE LIMITATA
Comprende una copia del libro ‘Sgt. Pepper - La vera storia’, in cui si racconta la nascita di uno dei più famosi album della storia del rock, e un prestigioso Lyric Book con tutti i testi originali e le traduzioni in italiano delle canzoni del film.
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mercoledì 18 giugno 2008

Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band

Storia, simbologie e leggende del disco più famoso della storia del rock
Sembrava un giovedì come un altro quel 1 giugno del 1967. Eppure, dopo l'uscita del feticcio Sgt. Pepper's, nulla sarebbe più stato come prima nel circo barnum del rock'n'roll. Per dirne una: il grande Brian Wilson, di fronte alla sua monumentale bellezza, rischiò seriamente di smarrire ragione e spirito nel disperato tentativo ("Smile") di eguagliarne i fasti. Perché oggi sembra tutto scontato, ma allora fu davvero un cataclisma di proporzioni epocali.

Nella primavera di quell'anno McCartney si trova in vacanza in California. Ormai anche lui si è persuaso che i Beatles devono abbandonare l'attività live e concentrarsi esclusivamente su progetti dal respiro ambizioso. L'idea che gli viene in mente è un concept album che ruoti attorno ad una fantomatica band dal nome curioso e lunghissimo, proprio come quei bizzarri gruppi psichedelici che imperversavano nella west coast d'allora. Di ritorno a Londra non trova immediato entusiasmo tra i suoi bandmates, ma tutto sembra tornare in perfetta armonia grazie alla fantasiosa idea della copertina. Suo principale artefice sarà il gallerista Robert Fraser, uno dei paladini dell'arte moderna nella Londra degli anni '60. A disegnarla ci penseranno Peter Blake e sua moglie Jann Haworth. Il collage mostra più di 70 personalità provenienti dal mondo dell'arte, della letteratura, del cinema e della politica; in più, per espressa volontà di George Harrison, figureranno anche alcuni guru indiani. Tra i personaggi più curiosi segnaliamo il satanista Aleister Crowley, il compositore Karlheinz Stockhausen, lo psicologo Carl Gustav Jung, e l'esploratore David Livingstone. Ma in bella mostra troviamo anche figure più familiari come Bob Dylan, Marylin Monroe, William Burroughs, Karl Marx, Oscar Wilde e Marlon Brando. Gli aneddoti più divertenti vanno dalle statue di cera degli stessi Beatles, così come rappresentate allora al museo di Madame Tussauds, alla bambola dell'attrice Shirley Temple con indosso un golfino dei Rolling Stones (che a loro volta ricambieranno sulla copertina di "Their Satanic Majesties Request").

Musicalmente parlando, si perpetua il lavoro sugli esperimenti di studio attraverso l'utilizzo creativo di echo, riverberi e nastri mandati al contrario. Gli arrangiamenti si fanno a tratti molto complessi, si rafforza il legame spirituale con l'India (sitar e tamboura presenti in moltissime tracce) e si utilizzano strumenti insoliti come l'harpsichord (Fixing A Hole) e l'harmonium (Being For The Benefit of Mr. Kite). Il disco, dopo un esordio bruciante al n°8 determinato esclusivamente dagli ordini, si piazza in vetta alle chart UK e ci resta stabilmente per 23 settimane. E' il primo disco inglese a mettere le liriche sul retro-copertina, ma soprattutto è il primo disco rock in assoluto ad aggiudicarsi il Grammy Award come miglior album dell'anno. Il Times lo descrive «Un passaggio decisivo nella storia della civiltà occidentale»; persino Jimi Hendrix gli renderà omaggio, suonando ripetutamente la titletrack dal vivo nei mesi immediatamente successivi all'uscita. Non mancheranno anche alcune critiche beffarde: Frank Zappa, per esempio, dichiarerà su Rolling Stone che i ragazzi «were only in it for the money» e, non pago, parodiò quella grandeur nel successivo "We're Only In It For The Money". Ma furono per lo più voci isolate e orgogliosamente controcorrente.
A chiudere il cerchio ci penserà proprio la rivista rock quando, nel 2003, finirà per eleggerlo come miglior album di tutti i tempi. Il resto... forse è ormai storia degna d'esser studiata sui banchi di scuola.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un album favoloso!! La copertina poi è qualcosa di geniale. Una sorta di "scuola di atene" del XX secolo in versione pop! Straordinario!!