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venerdì 27 giugno 2008

Rumours e misteri sulla leggendaria morte di McCartney

Paul Is Dead?
Una delle storielle più macabre e al contempo divertenti emersa negli anni attorno ai Beatles è senza alcun dubbio quella che fa riferimento alla presunta morte di Paul McCartney, vicenda già parzialmente accennata in uno dei primi post del blog. Secondo i sostenitori della tesi del complotto, sarebbero centinaia i segnali lanciati dagli stessi Beatles, tra frasi sibilline registrate al contrario e simbologie disseminate ad arte sulle copertine dei dischi.
Tutto prese forma nell'Ottobre del 1969 quando Russ Gibb, dj radiofonico di Detroit, ricevette una misteriosa telefonata in cui si affermava che McCartney fosse morto; a riprova di ciò, sostenne l'ascoltatore, bastava ascoltare al contrario il brano Revolution9, dove una voce pronunciava la frase "Turn me on, dead man". Dieci giorni più tardi, un noto radio-jock di una potentissima stazione newyorkese (WABC), riprese il discorso irradiandolo in ben 38 stati americani. Di lì in poi, l'effetto domino fu incontrollabile.

La leggenda in linea di massima narra che Paul McCartney morì il 9 Novembre del 1966, durante le sessions di Sgt. Pepper's, in seguito ad un incidente stradale. Prova di ciò sarebbe soprattutto la copertina del disco "Abbey Road", quella del famoso attraversamento delle strisce pedonali: Paul è l'unico in completo e piedi scalzi (abitudine con cui si sepolgono i cadaveri), è l'unico fuori sincrono rispetto al passo degli altri e, sopra ogni cosa, c'è la targa della macchina di Paul con su scritto 28IF; per i professionisti della dietrologia più spinta: 28 anni se Paul fosse stato vivo ai tempi di quello scatto. Altre evidenze "incontrovertibili" giacerebbero nei rumori di un incidente d'auto inclusi nelle canzoni Revolution9 e A Day In The Life e nella coda di Strawberry Fields Forever, dove John parrebbe dire "I buried Paul" (in realtà diceva "Cranberry sauce"). A suggellare cotanta surrealtà, l'ipotesi che il "nuovo" Paul fu reclutato attraverso un regolare contest cui vari sosia vennero sottoposti dagli altri tre. Il mito racconta che alla fine l'abbia spuntata un ex-poliziotto, uno talmente calato nella parte che, per rendere più verosimile la somiglianza, si sottopose anche ad un intervento di chirurgia plastica.

Una bufala in piena regola, sospesa a metà tra gioco macabro, paranoia e goliardia, cui si sono prestati gli stessi Beatles. John, nel suo album solista del 1971, "Imagine", all'interno della canzone How Do You Sleep? commenta sarcastico: "Those freaks was right when they said you was dead" ("Quei pazzi avevano ragione quando dicevano che eri morto"). Ma il massimo fu l'autoparodia dello stesso Paul nel live-album del 1993 "Paul Is Live" (compresa citazione della celebre copertina). Roba degna della mente di Matt Groening, il creatore dei Simpsons, che ovviamente non si è fatto sfuggire l'occasione per graffiare un po' anche lui sulla leggenda attraverso il suo irriverente cartoon.

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