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Blu Ray Disc Across the UniverseCONTENUTI SPECIALI DEL BLU-RAY DISC
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martedì 3 giugno 2008

I Beatles e il Vietnam

Make Love Not War
Fin qui l'abbiamo ricordato e raccontato: i Beatles furono senza alcun dubbio il gruppo musicale
più influente e amato di quegli anni ruggenti. Crocevia forse irripetibile che - tra la seconda metà degli anni '60 e la prima dei '70 - vide il mondo occidentale cambiare drasticamente volto in ambito politico e sociale, ma anche nella moda, nelle arti e nel costume. Erano gli anni della contro-cultura giovanile, anni in cui - è vero - certo ribellismo finì spesso per ubriacarsi di rivoluzione, ma seppe comunque produrre un dibattito serio e profondo, capace di mostrare a tutti una prospettiva pacifica e pacifista della vita.

Epitome di questo scontro tra generazioni e culture fu ovviamente la guerra del Vietnam ('64-'75), episodio chiave degli anni della contestazione, a suo modo
centrale anche nella parabola artistica dei Beatles. Si potrebbe partire dal clamoroso gesto che, nel 1969, vide un iconoclasta John Lennon restituire alla regina l'onoreficenza di membro dell'Ordine dell'Impero Britannico: un plateale atto di protesta contro l'acritico appoggio agli USA nella famigerata guerra del Vietnam. Segnali di dissidenza mascherati da gioco psichedelico si erano del resto già manifestati nel film-cartoon Yellow Submarine (1968) dove i Fab Four partivano su un sottomarino giallo alla volta di Pepperland per salvarla dal cinismo e la violenza dei Biechi Blu. Una metafora sulla dicotomia Establishment vs. Hippies ripresa per altro proprio durante le marce per la pace, dove i manifestanti intonavano spesso il refrain della celebre canzone.

Ma la canzone che meglio espresse il punto di vista di John Lennon, l'anima più politica del gruppo, fu certamente la mitica Revolution1: incisa nel 1968, all'interno del travagliato "White Album", mette in luce tutta l'idiosincrasia dell'uomo per i dogmi e le ipocrisie del movimento. E' il pretesto per uno dei momenti salienti del film Across The Universe, perfetta sintesi dell'eterno conflitto tra l'anima artistica e culturale e quella dura e pura votata allo scontro. Emblematiche in tal senso le parole del vecchio John: «Dici che vuoi una rivoluzione / Beh sai / Tutti noi vogliamo cambiare il mondo / (...) Ma quando parli di distruzione / Non contare su di me / (...) Continui a portarti dietro le foto di Mao / Non combinerai niente con nessuno».
E' il preambolo al Lennon spigoloso degli anni post-Beatles, quelli con la Plastic Ono Band. Un uomo dalla sensibilità esasperata che, per un tragico incidente del destino, non sarebbe riuscito a portare a compimento quell'opera d'arte che fu la sua vita.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

le canzoni dei beatles sono piene zeppe di richiami politici contrari alle logiche capitalistiche. ma, come nei più tradizionali contrappassi, è stato proprio il capitalismo e il successo interplanetario ad uccidere il più grande genio musicale del '900.

Anonimo ha detto...

è stato soltanto il gesto di pazzo sconsiderato. ma john lennon VIVE ancora oggi